fate:realta?!




Rieccoci alle porte dell’autunno… tra non molto la bella stagione ci lascerà del tutto, proprio per questo è importante approfittare degli ultimi week end di bel tempo per stare all’aria aperta.
Mari o monti non ha importanza, l’importante è ossigenare il corpo il più possibile!
Passiamo subito all’argomento del mese: 
l’autunno è il mese dedicato alle spezie, il sapore piccante, con la sua ricchezza di energia stimola il fuoco metabolico (aiutandoci anche a smaltire il sovrappeso!) e migliora il tono dell’umore dandoci la carica giusta per ritornare con entusiasmo al lavoro, allo studio ed alla routine quotidiana.
Il peperoncino, il rafano, la senape, lo zafferano e lo zenzero non dovrebbero mai mancare in questo periodo sulle nostre tavole.
Faremo il pieno di calore per tutto l’inverno salvando le ossa dai reumatismi!
Colorate, saporite, profumate: le virtù delle spezie vengono decantate in tutti i grandi poemi e testi sacri dell'antichità, Bibbia compresa. Ma perchè tanti onori? Forse perchè rappresentano la migliore e più esaltante, saporita alternativa al sale che, come noto, è eccessivamente presente nell'alimentazione moderna (tanto da costituire, non di rado, una minaccia per la salute), o perchè possono essere utilizzate anche come gradevole rimedio naturale contro alcuni disturbi (non a caso, un tempo i farmacisti venivano chiamati speziali).
Le spezie contengono, tra l'altro, fenoli e terpeni, dalle proprietà antisettiche; tannini, astringenti; resine, dalle virtù balsamiche; stimolano l'appetito e la digestione e sono ipocaloriche. Possono davvero contribuire al mantenimento del benessere fisico in generale.
Tutte le spezie hanno un'attività antiossidante, quindi aiutano a combattere il danno da radicali liberi: è per questo che da sempre vengono addizionate ai cibi anche allo scopo di conservarli al meglio. Esiste altresì un'ampia letteratura che conferma l'effetto stimolante ed eccitante di molte spezie sul sistema nervoso in generale, l'unica avvertenza: mai eccedere nelle dosi, perchè oltre certi limiti le spezie possono dare qualche effetto collaterale e, soprattutto, fenomeni di intolleranza.
Andiamo ora a scoprire insieme le proprietà delle spezie più comuni:
PEPERONCINO 
Prima della scoperta dell'America, questa spezia era assolutamente sconosciuta nel resto del mondo. Oggi è presente nelle ricette gastronomiche di tutti i continenti. Si trova in commercio in molte varietà: fresche, essiccate, polverizzate. Ha sapore piccante, inconfondibile, molto discreto nelle varietà dolci, particolarmente "aggressivo" nelle altre. E’ ricco di vitamine B1, B2, PP e, soprattutto, C, ha proprietà antisettiche ed è lievemente eccitante. Stimola appetito e digestione e agisce da disinfettante dell'apparato gastrointestinale, purchè assunto in quantità limitata.
In cucina
Può essere utilizzato come più aggrada, nel sugo della pasta o nella preparazione di piatti a base di carne. L'importante è aggiungerlo a fine cottura: solo così mantiene inalterato tutto il suo aroma e sapore.
ZAFFERANO
Originario dell'Asia Minore, fu importato in Spagna dagli Arabi, ma oggi è coltivato anche in Sud America e un po' in tutta l'area del Mediterraneo, Italia compresa (quello dell'Aquila è il più pregiato in assoluto). Ha un aroma amarognolo, molto particolare e gradevole. Oltre a stimolare l'appetito, lo zafferano esercita un lieve effetto sedativo, facilita la digestione e attenua gli eventuali sintomi dolorosi della mestruazione. Per uso esterno, questa spezia entra tra l’altro nella composizione di preparati a base di miele da usare per le gengive irritate e dolenti in generale e in unguenti da applicare su ecchimosi, scottature, escoriazioni.
In cucina
Indispensabile nel classico risotto alla milanese, nella paella e nella bouillabaisse (una zuppa di pesce alla francese), è utile anche per colorare salse, formaggi e alcuni liquori. Unica attenzione: bisogna dosarlo con cura, perchè, se si eccede, il piatto può assumere un sapore acre.
CANNELLA
Si ottiene da un piccolo albero, appartenente alla famiglia delle Lauracee, originario di Ceylon o Sri Lanka. Ricca di oli essenziali, resine, tannini, pectine, la cannella eccita le funzioni digestive, aiuta a combattere aerofagia e meteorismo, accelera la respirazione e il battito cardiaco e ha proprietà antisettiche. La curiosità: è spesso nominata nella Bibbia ed era in uso in Egitto fin dal 3000 a.C..
In cucina
Ideale per aromatizzare creme, budini, dessert, bavaresi, frittelle, strudel di mele, ma anche per la sangria e il vin brulè. Quest'ultimo, ottimo in caso di raffreddore, si prepara con 1-2 chiodi di garofano, una scorza d'arancia, un frammento di cannella e un pizzico di noce moscata in una tazza di vino rosso (addolcire eventualmente con zucchero o miele).
ZENZERO 
Cresce allo stato spontaneo in India e nelle isole del Pacifico, ma oggi è coltivato in tutte le regioni tropicali. In commercio si può trovare sotto diverse forme: fresco, secco (e in questo caso può essere nero, verde o bianco) e macinato. Ricco di oli essenziali, resine, mucillagini, è un potente stimolante e tonico del sistema nervoso e aiuta anche la digestione. In più, si ritiene che lo zenzero sia utile in caso di raffreddore e contro la cinetosi, ossia il mal d'auto o d'aereo. Tra l’altro, in oriente, soprattutto negli harem, si fa grande uso di zenzero candito perchè pare influisca sulla sfera sessuale femminile: in sostanza, sembra funzioni da potente afrodisiaco.
In cucina
Lo zenzero fresco può anche essere candito, oppure sbucciato e tritato o tagliato a lamelle; quello secco va reidratato in acqua cala e poi raschiato. Può essere utilizzato per aromatizzare il pollame, ma anche per insaporire il riso o la pasta, il brodo di verdura o di carne. In Inghilterra si può trovare nei biscotti e nei panini, da consumare con il tè.
CHIODI DI GAROFANO
Questa spezia è costituita dai boccioli di un albero originario dell'arcipelago indonesiano, che, trapiantato in altre zone tropicali, oggi rappresenta la miglior risorsa economica di Zanzibar, l'isola africana "delle spezie". Dai chiodi di garofano, dall’aroma inconfondibile, si ottiene un'essenza dal potere antisettico e di impiego farmacologico, utile per calmare il mal di denti, per disinfettare il cavo orale e profumare l'alito. Non a caso, in odontoiatria si utilizza ancor oggi l'eugenolo per disinfettare le cavità dentarie durante la cura delle carie e per attenuare il dolore. La curiosità: conficcati nelle arance, i chiodi di garofano si trasformano in ottimi deodoranti per la casa, che funzionano anche come repellente per gli insetti.
In cucina
Si possono aggiungere interi a salse, intingoli e creme. Ma devono cuocere per un certo tempo affinchè il loro aroma si trasmetta ai cibi. L'utilizzo "alternativo": possono essere infilzati nelle cipolle, nelle pere, nelle mele e nelle arance per esaltarne il sapore.


Esistono luoghi avvolti da un misterioso alone di magia, non visibili al normale sguardo dell'uomo, celati tra le acque trasparenti di fonti e di sorgenti o tra il vento impetuoso e sottile che fruga tra le foglie dei boschi.

 
Dissimulati con la linea dell'orizzonte o mascherati sotto i nostri piedi, tra le fronde di un maestoso albero o tra l'acqua cristallina di una piccola cascata montana.
Spazi dove le cose invisibili si svelano all'improvviso, dove il tempo è infinitamente possibile, dove non esistono limiti alla meraviglia e allo stupore.


 Universi che esistono al di là dei nostri normali sensi, oltre il tutto ...
Sono i luoghi dell'incanto e dell'ispirazione, i mondi fantastici dove ancora vivono gnomi, folletti e fate ...


Mondi paralleli senza nome, chiamati semplicemente Mondi di Mezzo




I regni fatati difficilmente appaiono ma soprattutto sono in pochi coloro che hanno il privilegio di vedere gli esseri che li animano.
Durante certe particolari notti, quando la luna piena illumina il crepuscolo con una luce opalescente e dorata è più facile scorgere i luoghi abitati dalle Fate; se si osserva con attenzione, lasciandosi trasportare dalle dolci sensazioni che solo la natura sa donare, è possibile vedere nel buio della notte risplendere miriadi di luci scintillanti.
Non abbiate timore: sono le fate che danzano alla luna.
Gli affascinanti Regni in cui vivono le Fate sono stati da sempre cercati da tutti gli uomini e da tutti i popoli.
Per molti secoli si è creduto che la misteriosa terra delle Fate si collocasse in una zona geografica reale, con il potere di spostarsi a seconda dei desideri dei suoi abitanti.
I gallesi, pensavano fosse situata a nord della loro terra montagnosa e in seguito nella misteriosa penisola occidentale del Pembrokeshire, impervia e celata dalle nebbie.
Più tardi la collocarono in un'isola del canale di San Giorgio dove si narra venisse a volte scorta dai marinai, per secoli sono stati riportati i racconti di chi vi sbarcò e non fece più ritorno.
Gli irlandesi chiamarono Hy Breasail l'isola fantasma che, secondo loro, si trovava a ovest.
Mentre i britanni sostenevano che l'isola fantastica fosse l'Isola di Man, ricchissima fonte di tradizioni elfiche.

Le isole abitate dalle fate non sono, tuttavia, tutte uguali: alcune di esse galleggiano sull'acqua, altre sono nascoste sotto la superficie; altre ancora compaiono una volta soltanto ogni sette anni.
L’isola più magica di tutte è, senza dubbio, quella di Avalon.
Qui, il mitico Re Artù fu portato ferito a morte per essere curato da quattro regine delle Fate. Tuttora si crede che il re giaccia ancora, con i suoi cavalieri, nel cuore di una collina immaginaria, immerso in un sonno profondo da cui si sveglierà nell'ora del bisogno per governare le sue terre.
Uno dei temi che ricorrono più frequente nella mitologia europea è quello delle Isole dei Beati, o Isole Fortunate, che si trovano nel mare occidentale, oltre i luoghi dove tramonta il sole.
Pare che gli irlandesi abbiano più isole, o almeno più nomi per le stesse isole, di chiunque altro. Alcune delle più note sono ; Tirfo Thuinn, la Terra sotto le Onde; Tire Nam Beo, la Terra della Vita; Tir Nang Og, la Terra della Gioventù; Mag Maor, la Grande Pianura; Tirn Aill, l'Altro Mondo; Mag Mell, la Pianura del Piacere; Tir Tairngire, la Pianura della Felicità.
In questi magici luoghi tutto è felicità, pace e abbondanza.
Non esistono l’inverno, il freddo la siccità, perché vi regna sempre la primavera.
Non esistono malattie ne vecchiaia, non vi è la necessità di lavorare perché tutto cresce in abbondanza e gli alberi sono sempre carichi di frutti.
Alcune di queste isole galleggiano, altre sono sommerse e spuntano in superficie solo di notte, oppure, una volta ogni sette anni.
Si narra che l’unico modo per far si che le isole restino in superficie sia quello di portandovi sopra del fuoco o del ferro: Hy Breasail rimase a galla quando vi fu scagliata una freccia arroventata. Quest'isola continua tuttavia a eludere le ricerche, benchè sia stata segnata su antiche carte geografiche e siano state organizzate, anche dai mercanti di Bristol, parecchie importanti spedizioni per scoprirla. Viene di solito descritta come un'isola rotonda, divisa in due da un largo fiume e le sue caratteristiche sono assai simili all'Atlantide di Platone.
Alcuni marinai passando vicino all'isola di Gresholm, al largo della costa del Galles, hanno scorto i "Verdi Prati dell'Incanto", una terra che si intravede appena sotto la superficie del mare.


Una leggenda racconta di una città sommersa in uno dei numerosi laghi del Galles, alcuni hanno visto torri e spalti merlati sotto la superficie dell'acqua e hanno udito rintocchi di campana.
Pare che la città si abitata dalle Gwragedd Annwn (Gwrageth anoon), Fate gallesi che regnano sulle acque, bellissime Fanciulle del Lago che a volte possono sposare un mortale.
Un tempo, tutti i primi dell'anno, in riva a un lago del Galles, si apriva una porticina su una roccia. Era il passaggio segreto per arrivare a un'isoletta in mezzo al lago. Qui vi era un giardino abitato dalle Fate Gwragged Annwn che, ai visitatori, rivelavano i loro meravigliosi segreti e li invitavano a rimanere, guai però ad asportare qualsiasi cosa dall'isola. Un giorno un ospite del giardino magico si mise in tasca un fiore che gli era stato offerto. Ma appena l'uomo appoggiò di nuovo piede nella terra "sconsacrata" il fiore svanì e lui cadde svenuto.
E da quel giorno la porta è rimasta saldamente chiusa.